I 3 livelli del sapere...tu dove sei?

Il nostro sapere può essere suddiviso in 3 aree distinte. Vediamo insieme quali sono e come puoi trarre vantaggio dal saper riconoscere dove ti trovi e dove si trova il tuo paziente e dove puoi arrivare.

Il primo livello è il SAPERE. Puoi far parte di questo livello perché hai letto un libro, perché hai visto un video o perché hai visto fare qualcosa da qualcuno.

Il secondo livello è il SAPER FARE. Se fai parte di questo livello vuol dire che hai frequentato un corso, un tirocinio pratico o magari ti sei esercitato molto in una determinata disciplina. Sappiamo ad esempio che un corso di formazione di fornisce la conoscenza, il know how specifico e, se ben organizzato,  presenta una parte pratica  per introdurti al come fare. Ovviamente questa formazione si completa con l’esperienza che farai di ritorno dal corso.

L’ultima parte del sapere è il SAPER ESSERE. Posso frequentare un corso di manipolazioni e avere la conoscenza di come si fa una manipolazione. Allo stesso corso posso avere un primo approccio su come si fa una manipolazione ma tutto questo non è sufficiente a creare l’identità del terapista manuale. Per questo, molte scuole, lavorano sulla ripetizione in accordo col vecchio adagio: fake it till you make it ovvero fingi fin quando non lo diventi. Inoltre, la frequentazione di ambienti in cui ci sono diversi terapisti manuali aiuta sicuramente. L’ambiente, a lungo termine cambia le nostre convinzioni, comprese quelle su noi stessi. Per  far parte di un gruppo di terapisti manuali io sono…un terapista manuale, ovviamente. Il saper essere presuppone i comportamenti di chi sa fare e ovviamente le conoscenze di chi sa.

i 3 saperi fondamentali

Tu cosa sai? Cosa sai fare? E chi sei?

Comprendere questi 3 livelli su dove ti trovi rispetto la tua professione può essere d’aiuto per muoverti verso lo stato desiderato comprendendo quali azioni concrete dovrai compiere per andare in quella direzione. Se trasliamo questo nei confronti del paziente potresti chiederti:

Cosa sa il paziente della sua patologia?

Cosa sa fare rispetto ad essa?   

Quindi chi è?

Sicuramente non adotterà delle coping strategies funzionali alla guarigione. Chi è quindi il tuo paziente? Se glielo chiedessimo potrebbe rispondere: sono un lombalgico. Come insegno nei miei corsi avere un paziente che si identifica con la sua patologia non è sicuramente la situazione che meglio favorisce la guarigione. Per questo, comprendere questi concetti, può esserti d’aiuto a inquadrare meglio il tuo paziente e a fare scelte terapeutiche più avvedute. Ritengo quindi che le parole di Amy Cuddy, contenute nell’immagine puntualizzano in maniera proverbiale quanto esposto ovvero:

“Non fingi fin quando lo fai, ma fingi fin quando lo diventi”.

                                                                                                                        AD MAIORA
                                                                                                                           Giuliano

IL PERCORSO FORMATIVO FISIOCOACHING

La nostra scuola di formazione è l’unica che ti consente di rifrequentare gratuitamente il livello raggiunto. Questo al fine di garantire ai discenti la fruizione completa di tutti i contenuti. Oltre 1000 colleghi hanno già intrapreso questo percorso formativo.

FAI CLICK SUL CORSO CHE TI INTERESSA PER SCOPRIRE TUTTI I PARTICOLARI